Il salame è un tipo di salume insaccato che si ottiene a partire da una miscela di macinato di carne e di grasso. Il suo nome deriva, infatti, proprio dall’operazione di salatura assolutamente necessaria per assicurarne l’ottima conservazione. Sia alla carne che al grasso vengono quindi aggiunti sale e spezie che cambiano in base alla tradizione locale ma che contribuiscono a renderlo un alimento ancora più squisito e sfizioso.
Il salame può essere consumato in maniera occasionale in una dieta equilibrata ma è categoricamente sconsigliato considerarlo come un alimento salutare per il consumo di tutti i giorni. Questo perché, a causa dei grassi saturi, dei conservanti presenti e del sodio, un consumo frequente può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e di pressione alta.
Che collegamento c’è tra il consumo del salame e il colesterolo e la glicemia?
Innanzitutto dobbiamo dire che, al contrario di quel che possa pensare, il colesterolo e la glicemia sono strettamente collegati fra di loro. Infatti, anche il diabete stesso è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di aterosclerosi, ovvero una patologia che può addirittura portare all’ostruzione dei vasi o determinare la formazione di trombi, cosa che fa aumentare il rischio di malattie.
Il diabete ad esempio, se non viene trattato nel modo giusto potrebbe portare ad un grave danneggiamento delle pareti vascolari e al tempo stesso, degli elevati livelli di colesterolo nel sangue che possono essere perfino causa di una calcificazione delle arterie. Insomma, stiamo vedendo quanto la situazione sia davvero molto grave.
Ma cosa accade mangiando ogni giorno salame?
In linea di massima sappiamo molto bene che i salumi, salame compreso, sono uno di quegli alimenti vietati o fortemente limitati in caso di alti livelli di colesterolo e di glicemia ma non si può generalizzare così tanto quindi andiamo più nel dettaglio. Vi diciamo questo perché esistono dei salumi con basso livello di colesterolo che possono essere consumati ed ecco di quali parliamo:
- Bresaola della valtellina;
- prosciutto crudo;
- prosciutto cotto.
Per fare un esempio sappiamo che la bresaola della valtellina è uno dei salumi più magri tra tutti in quanto il quantitativo di grassi e lipidi presenti è decisamente irrisorio. Basti pensare infatti che 100 g di prodotto contengono in media 60 mg di colesterolo, per cui è davvero un alimento che si può consumare senza alcun problema né per la linea né per la salute stessa del corpo
Stessa cosa vale anche per i due tipi di prosciutti in quanto il primo è lavorato con un metodo artigianale e quindi è privo di conservanti contenendo soltanto sale e sostanze importanti per l’organismo. Il secondo è anch’esso sano e non ha aggiunta di polifosfati o di glutammato, motivo per il quale lo possono mangiare anche le donne in gravidanza.